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FTP da esplora risorse di Windows 7

FTP da esplora risorse di Windows 7

Raramente, qualche volta o spesso ci capiterà di dover trasferire dei file dal nostro computer ad un’altra macchina locale e/o remota (o viceversa) che accetta il protocollo FTP. Questo capita sia se stiamo lavorando su uno spazio web come per esempio altervista, ma anche con dispositivi di rete che non supportano protocolli più “avanzati” e più esosi di risorse come Samba o NFS. In Windows 7 c’è una soluzione a tutto ciò, per lo più senza dover scaricare software aggiuntivi!   FTP da esplora risorse di Windows 7   Apriamo la risorsa Computer, tasto destro su uno spazio vuoto della finestra come in figura e selezioniamo Aggiungi percorso di rete.     Alla schermata che ci appare clicchiamo avanti, poi ancora avanti e inseriamo nel box di testo l’indirizzo del sito web o della macchina a cui vogliamo collegarci. Se il nostro scopo è quello di amministrare i file del nostro sito ospistato su altervista non dobbiamo far altro che inserire questo indirizzo: ftp://nomesito.altervita.org Dove al posto di nomesito inseriamo il dominio a cui vogliamo collegarci, per esempio: ftp://marco182.altervista.org     Cliccando avanti ci verrà richiesto se fornire un nome utente e una password, nel nostro caso per il corretto funzionamento questa operazione è obbligatoria quindi rimuoviamo la spunta da Accesso anonimo e inseriamo il nome utente (sempre nel caso di altervista sarà il nome del dominio ovvero nomesito).     Queste informazioni le potete comunque recuperare dal pannello di altervista alla voce APPLICAZIONI -> FTP. Procedendo possiamo immettere un nome per la risorsa appena configurata, siete liberi di utilizzare qualsiasi nome renda bene l’idea di cosa ci sia dentro. Possiamo premere Fine ed automaticamente la cartella verrà aperta, diamogli il tempo di caricare e ad un certo punto ci comparirà una finestra che ci richiede la password. Nel caso di altervista la password è la stessa che utilizzate per accedere al pannello, quindi inseriamola (salviamola se ci è più comodo) e diamo Ok. Compariranno tutte le cartelle presenti nel sito, la procedura è andata a buon fine! Ovviamente il procedimento è simile per qualsiasi altra risorsa a cui vogliate collegarvi; gli step sono sempre indirizzo, nome utente e password. Questo metodo risulta veloce, semplice e comodo qualora dovessimo fare delle modifiche al volo, ma non si sostituisce software più potenti come FileZilla. A...

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Poopstar MP30R-DVBT – Aggiungere i servizi mancanti

Poopstar MP30R-DVBT – Aggiungere i servizi mancanti

Se state leggendo questo articolo sicuramente sapete di cosa stiamo parlando: scarso supporto da parte del produttore, rilascio di firmware assenti dal 2012, servizi che continuamente vengono richiesti di essere installati ma che abitualmente falliscono ogni volta. Ancor prima dell’acquisto conoscevo questi problemi, ma ho comunque voluto rischiare perché il prodotto in sè funziona bene, ci sono solo alcuni bug e alcune rogne che andrebbero corrette ma per quello ne riparleremo in un altro articolo. Per prima cosa, se non abbiamo ancora l’ultima versione disponibile, aggiorniamo il prodotto Per farlo scarichiamo la versione 3.0-25-03-2012 dal sito ufficiale (MIRROR in caso di sito offline) Scompattiamo l’archivio e copiamo il file install.img nella root (cartella principale) di una chiavetta usb vuota, nel frattempo spegniamo il media player e rimuoviamo il cavo di alimentazione dalla parte posteriore. Inseriamo la chiavetta in una delle porte usb (vi consiglio di rimuovere eventuali dispositivi collegati, come HDD esterni). Ora teniamo premuto il tasto di accensione che è posto nella parte frontale dell’apparecchio e tenendolo premuto inseriamo la spina di alimentazione. Dopo qualche secondo dovreste vedere a schermo un wizard automatico per l’aggiornamento del firmware, potete ora rilasciare il tasto di accensione e attendere i 2-3 minuti richiesti al completamento. Il media player si riavvierà da solo quindi non spaventatevi se ci saranno eventuali schermate nere. Passiamo ora alla parte più tediosa per cui molti utenti si sono giustamente lamentati: installiamo/aggiorniamo i servizi. Ebbene si, state per rimuovere quel fastidio messaggio che compare ad ogni avvio e che vi chiede di installare i servizi, ma che anche dando l’ok non trova e non installa finendo con una bella serie di “error/fallito”. Probabilmente chi non ha mai collegato un HDD interno non si sarà mai accorto di questo messaggio che compare all’avvio, strana politica dato che per esempio il servizio btpd funziona perfettamente anche su chiavette usb esterne. AVVISO: La procedura non è semplice quanto quella dell’aggiornamento del firmware, richiede che il media player sia collegato alla rete, siete dunque pregati di leggere con calma la guida e seguirla passo passo, in questo modo la probabilità di errori si riduce drasticamente. Ad ogni modo non mi assumo NESSUNA responsabilità in caso di prodotto non più funzionante/guasto. Scarichiamo questo file (MIRROR in caso di sito offline) e scompattiamolo in una qualsiasi directory del nostro computer. Vi ritroverete con una cartella chiamata MP30R-Software con dentro un’altra cartella chiamata MP30R Software (Notate la differenza, la prima ha il trattino centrale fra le due parole, la seconda ha uno spazio) La cartella con lo spazio, ovvero MP30R Software la rinominiamo semplicemente in MP30R e la copiamo nella root di una chiavetta usb preferibilmente vuota. Possiamo ora...

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Autosensing AV su presa SCART

Autosensing AV su presa SCART

Finalmente è arrivato il poppstar MP30R e mi sono dovuto subito scontrare con un problema comune per chi ha vecchi televisori a tubo catodico ed è obbligato ad utilizzare un ingresso SCART. Non fraintendetemi, il prodotto funziona perfettamente e presto ritorneremo a parlare della modifica del firmware, ma ora concentriamo su questa “piccolezza” a cui si può incappare in più o meno qualsiasi dispositivo che non ha un’ uscita scart nativa. Il segnale video composito in uscita dall’ MP30R presenta il classico cavo RCA giallo abbinato ad altri due rosso/bianco per l’audio stereo. Quello che manca è il segnale di autosensing sul pin n.8, disponibile praticamente sempre fra dispositivi che abbiamo entrambi la presa scart. Il pin n.8 della presa scart si occupa di comunicare alla televisione se è presente un segnale in ingresso, e se si, in quale formato. Da wikipedia: 0-2 V (nominale 0 V): nessun segnale, viene usato il segnale interno all’apparecchio. 5-8 V (nominale 6 V): segnale widescreen (192016:9) 9,5-12 V (nominale 12 V) segnale normale (4:3) Questo permette la commutazione automatica del televisore sull’ingresso AV nel momento in cui viene accesa. Nel mio caso specifico quando accendo la televisione rimane in modalità TV, il ché significa dover premere un ulteriore tasto nel telecomando per commutare su AV1. Può sembrare una stupidaggine per un ragazzo, ma per una persona sopra a una certa età con qualche diottria in meno può non essere così semplice, soprattutto di fronte ai 60 tasti, a prima vista tutti uguali, disponibili nel telecomando. Per risolvere il problema abbiamo bisogno dei seguenti materiali:   Alimentatore 12VDC Adattatore composito – scart (preferibilmente con tutti i piedini lato scart, altrimenti dovremmo procurarcene uno da un altro adattatore o da un cavo scart non utilizzato) Connettore DC (in base al connettore che avete sul vostro alimentatore)   Oltre a questo ci servirà un saldatore, viteria varia (optional), colla a caldo (optional) e cutter. Per prima cosa apriamo l’ adattatore composito – scart, molto spesso le due plastiche sono incollate termicamente. Può venirci in aiuto il cutter facendo attenzione alle mani, o un dremel per chi lo possiede. Altri modelli presentano delle linguette di plastica, basterà fare leva su entrambe per aprirlo. Fatto questo possiamo saldare uno spezzone di cavo sul pin n.8 (per chi ha un’ adattatore con pin mancanti deve prima inserirlo nella posizione corretta, fare riferimento alla foto per chiarimenti).   Scegliere la collocazione del connettore DC nelle plastiche in modo da non rubare posto quando l’adattatore verrà richiuso, quindi praticare il foro e avvitare o incollare con colla al caldo in base al tipo di connettore che avete in possesso. Riprendiamo il cavo saldato precedentemente al...

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RaspyServer – Un Server a basso consumo

RaspyServer – Un Server a basso consumo

Premessa: Sebbene chiunque possa prendere ispirazione da questa guida, consiglio a chi ha appena acquistato un Raspberry Pi per la prima volta di fare un po’ di pratica, soprattutto se non è mai stato in campo Linux. Quindi, a mio parere, installate Raspbian con le guide fornite qui e non dimenticatevi di usare il terminale ogni tanto!   C’è da stupirsi come una schedina poco più grande di una carta di credito possa diventare un calcolatore estremamente flessibile per gestire i più disparati ambiti, infatti l’ approccio principale è proprio quello di decidere noi stessi cosa deve fare il tanto amato Raspberry Pi. Possiamo usarlo come MediaCenter collegato alla tv, oppure come vero e proprio computer per andare on-line e creare documenti di testo, insomma non c’è limite alla fantasia. Un ambito sicuramente più oscuro e ostico per molte persone è quello di renderlo a tutti gli effetti un server: nessuna interfaccia grafica, nessun mouse, nessuna tastiera, solo il buon vecchio cavo di rete collegato al router. È proprio da quì che partiremo oggi: le basi per la installazione e configurazione di un microserver con Raspberry Pi … e quale nome migliore di RaspyServer?   Parte 1: Fase preliminare – Installazione e configurazione MINIBIAN – La distribuzione minimale basata su Raspbian Avete appena finito di fare pratica con Raspbian? Bene! Perché Minibian si basa proprio su questa potente e funzionale distribuzione così avrete tutto sotto controllo, senza nessun nuovo strano comando da imparare, niente mal di testa e notti insonni. Mi permetto di salutare e ringraziare, anche se non conosco di persona, Luca Soltoggio, il creatore di Minibian! Per prima cosa scarichiamo MINIBIAN da sourceforge, il formato è il classico .tar.gz quindi se siamo sotto Windows possiamo usare WinRAR oppure 7-Zip ed estrarre il contenuto in un punto qualsiasi del computer, altrimenti se siete sotto Linux (ogni momento è buono per imparare) aprite il terminale, dirigetevi nella directory dove avete salvato il file e digitate: tar -zxvf YYYY-MM-DD-wheezy-minibian.tar.gz dove YYYY è l’anno, MM il mese e DD è il giorno della versione che avete scaricato. Non facciamoci troppi problemi se la versione non è recentissima, i repository sono gli stessi di Raspbian quindi più avanti vedremo come aggiornare la maggior parte dei pacchetti. Fatto questo ci ritroveremo con un file .img, ci basterà procedere alla scrittura su memory card come per tutte le altre distribuzioni, ovvero questa quida per utenti Windows e questa guida per utenti Linux. Pronti? Inseriamo la memory card, colleghiamo un cavo di rete e diamo fuoco (per modo di dire) al Raspberry Pi! Date qualche secondo al sistema operativo per avviarsi controllando che i led ACT, FDX, LNK e 100...

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Guida all’utilità di pianificazione di Windows

Guida all’utilità di pianificazione di Windows

Qualora avessimo il bisogno di pianificare degli eventi nel nostro computer dopo una determinata azione o ad una determinata ora, possiamo utilizzare l’ utilità di pianificazione di Windows senza ricorrere a software esterni. Per avviarlo premiamo Start, apriamo il pannello di controllo e clicchiamo su “Strumenti di amministrazione”. Facendo doppio click su “utilità di pianificazione” ci comparirà questa schermata:     Le due opzioni che interessano a noi sono collocate nella colonna di destra e sono le voci “Crea attività di base..” e “Crea attività…” In questa quida vedremo l’utilizzo della voce “Crea attività di base…” sebbene l’altra voce non si discosti molto in termini di configurazione. Cliccando la prima opzione si aprirà un wizard per impostare passo dopo passo un’ attività, diamogli un nome a nostra scelta e opzionalmente una descrizione, poi premiamo Avanti     Questa parte è abbastanza intuitiva: dobbiamo scegliere quando l’ attività si attiverà (scusate il gioco di parole). Possiamo dividerle in tre gruppi principali: Per date (ogni giorno, ogni settimana, ogni mese, una sola volta) Per avvio o accesso (all’avvio del computer, all’accesso dell’ utente) Per eventi (alla registrazione di un evento specifico) Il 90% delle volte l’utente comune utilizzerà le opzioni per avvio o accesso, il restante 9% per date e l’ 1% per eventi. Cominciamo con qualcosa di semplice, creiamo un’ attività alll’accesso dell’utente e premiamo Avanti     Ora possiamo scegliere il tipo di azione che il computer deve eseguire Avvio programma: Molto diffuso in ambito lavorativo dove il tempo è denaro, si può far partire in automatico qualsiasi programma installato nel computer come per esempio un gestionale aziendale oppure un software di controllo temperature/ventole. Invio messaggio di posta elettronica: Permette di inviare un’ email per informare il destinatario che “qualcuno” ha effettuato l’accesso. Si può includere un testo personalizzato e allegare file. Un esempio è quello di scattare una foto dalla webcam, salvarla e allegarla all’ e-mail in modo da controllare chi effettivamente ha tentato di avviare la macchina. È un ottimo sistema di supervisione. Visualizzazione di un messaggio: All’ accesso dell’ utente, comparirà un box di avviso con titolo e messaggio personalizzati. Nel mio caso seleziono “visualizzazione di un messaggio”, il motivo è presto detto     Premiamo Avanti e inseriamo un titolo e un messaggio a scelta     Premiamo per l’ultima volta Avanti e controlliamo il resoconto dell’ attività che abbiamo creato, se è tutto corretto possiamo salvarla premendo Fine. Possiamo provare l’ attività riavviando la macchina o disconnettendo e riconnettendo l’utente ed ecco il risultato ottenuto     Nel caso volessimo eliminare/modificare/eseguire/disattivare/esportare l’ attività creata o altre esistenti apriamo Utilità di pianificazione e nella colonna centrale alla voce “Attività attive”...

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Putty, come usarlo?

Putty, come usarlo?

Ci sarà capitato almeno una volta di doverci connettere ad una macchina headless (ovvero “senza testa”, riferendosi al fatto che non c’è un monitor fisicamente collegato) per effettuare operazioni tramite riga di comando. Sotto ambiente Linux queste operazioni vengono svolte nel terminale, non c’è bisogno di un interfaccia grafica, basta quindi aprire il terminale e digitare il giusto comando per connettersi alla macchina locale o remota. In Windows le cose stanno un po’ diversamente: se state cercando un software in grado di utilizzare il protocollo SSH ma anche Telnet, SCP o SFTP allora Putty è quello che fa per voi! Nella pagina di download sono disponibili varie versioni del software: Alla voce “For Windows on Intel x86” possiamo decidere di scaricare PuTTY in versione Portable (ovvero senza installazione) e tenere l’ eseguibile dove ci fa più comodo, oppure possiamo scaricare l’installer alla voce “A Windows installer for everything except PuTTYtel“. Data la dimensione esigua del programma consiglio di scaricare l’installer, ma se abbiamo bisogno di portabilità allora una chiavetta usb e la versione portable faranno al caso vostro.   Connessione veloce Siamo pronti ad utilizzare il software, apriamolo e ci ritroviamo con una scheda simile     Per connettersi ad una macchina tramite SSH ci basterà inserire il suo indirizzo IP nella casella di testo “Host Name (or IP address)”, quindi se per esempio dovete amministrare una macchina all’indirizzo IP 192.168.0.170     Stessa identica cosa se la macchina ha un hostname, sciriviamolo anzichè usare l’indirizzo IP (a differenza dell’ hostname, l’indirizzo IP può variare se è attivo il DHCP)     Possiamo cliccare su Open in basso per collegarci e provare la connessione. Molto probabilmente PuTTY vi avviserà che avete ricevuto una chiave dalla macchina a cui vi state connettendo, se siete sicuri che quella macchina è la vostra (99% dei casi) accettatela e proseguite. Ora vi si aprirà l’interfaccia a riga di comando. Se la vostra macchina richiede un nome utente comparirà questa schermata:     Nel mio caso il nome utente è root, quindi lo scrivo e premo invio, inserisco anche la password se la richiede e premo di nuovo invio     La macchina ha risposto correttamente fornendomi le informazioni di accesso che ho impostato io, se vi state connettendo ad un router o ad un pc Windows le informazioni potrebbero essere completamente diverse o addirittura mancanti, l’ unica cosa che ci interessa è che compaia la scritta root@raspyserver (ovvero utente@indirizzo_ip o Hostname) e che di fianco ci sia il cursore per poter digitare i comandi.   Salvare connessioni Se è andato tutto a buon fine e volete salvare la configurazione perché amministrate molte macchine o perché non volete ogni...

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Torna il blog di Marco

Torna il blog di Marco

Ebbene si, torna in vita il blog: Cambia il nome, cambia la grafica, ma la sostanza degli articoli rimarrà la stessa. ElettroniLiberi – Guide e suggerimenti di elettronica, grafica, informatica e tanto altro da un ragazzo che ancora riceve, ma vuole anche dare alla comunità del web. A presto!

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